Il caffè da questa nazione centramericana è uno dei migliori prodotti gourmet su piazza e può essere reperito nei mercati più esclusivi. Le sue caratteristiche hanno catturato i palati di coffee lover da tutto il mondo

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STORIA DEL CAFFÈ DI EL SALVADOR

Il nero chicco è comparso nel paese tra il 1800 e il 1815. Il primo “boom” dell’industria è avvenuto 70 anni dopo l’inizio della coltivazione della pianta, quando soppiantò l’indaco diventando il maggiore prodotto d’esportazione. Nel 1940, l’elisir d’Arabia rappresentava il 90% dell’export totale. Tra il 1950 e il 1970, il prodotto salvadoregno è stato protagonista di una innovazione tecnologica con l‘introduzione di nuove varietà, quali il bourbon, e con la nascita dell’Institute for Coffee Research.

Dati esportazione. Periodo 1989/90 – 2020/21

Overview dati esportazione fino al 30 aprile 2021

Questi fattori, assieme a due decadi di stabilità politica, portarono la regione a essere una delle più produttive del pianeta e con una discreta reputazione per quanto concerne la qualità. El Salvador, Guatemala e Honduras diventarono le “Three Coffee Riders of Central America”. Purtroppo, per più di dieci anni (1981-1992) El Salvador fu teatro di una sanguinosa guerra civile che rallentò di molto il progresso del paese. Ovviamente anche il comparto caffeicolo visse un periodo di stanca ma una volta terminato il conflitto interno, i salvadoregni puntarono subito sulla nera tazzina per risollevarsi, migliorando la qualità dei chicchi e dei terreni. Al giorno d’oggi si stima che l’area occupata da piantagioni sia di circa 152,339 ettari.

Percentuale di produttori per regione

CARATTERISTICHE DEL CAFFÈ

El Salvador produce soltanto Arabica e, a seconda della regione, variano le peculiarità del prodotto finale. Circa il 68% del territorio dedicato alla coltivazione è appannaggio dell’origine Bourbon, il 29% di Pacas e il restante 3% si suddivide tra Caturra, Catuai, Catistic e Pacamara, un ibrido ottenuto a El Salvador, risultato dell’incrocio tra la varietà Pacas e la Maragogype Rojo. È una pianta alta, con internodi di lunghezza media, foglie ricurve verde scuro e più larghe della varietà Paca. Il frutto è di ragguardevoli dimensioni e cresce ad altitudini tra i 900 e i 1500 metri. La produzione media si attesta nel range tra i 18 e gli 85 quintali.

I caffè di El Salvador condividono note simili in termini di gusto, principalmente la piacevole dolcezza, il corpo bilanciato e l’eccellente retrogusto.

The Salvadoran Coffee Council, impegnandosi a pieno per immettere i migliori articoli del paese nei più rinomati mercati gourmet a livello mondiale, ha stabilito un severo sistema di classificazione che prevede attributi quale la selezione a mano, il processamento con acqua fresca, il raccolto dei chicchi privi di difetti. Solo se questi standard vengono rispettati allora possono essere nominati gourmet e venir venduti nell’imballaggio con la suddetta denominazione.

Il caffè salvadoregno gode di buona reputazione nel settore per la sua dolcezza, il suo corpo, la sua acidità e una serie di proprietà che non solo incantano il palato, ma anche l’olfatto di chi lo assaggia. Spesso i chicchi locali vengono mescolati con quelli di altra provenienza in modo che nessuno possa sapere se stai gustando una bevanda da El Salvador.

DENOMINAZIONE DI QUALITÀ

Il nero chicco salvadoregno ottenne la Denomination of Origin nel 2010, attestato che assicura acquirenti esteri sulle qualità e le tecniche di produzione. Questo sigillo aggiunge valore, aprendo le porte del mercato internazionale. In tale maniera, viene venduto al giusto prezzo per la qualità espressa (Forum del Café, 2012).

Esportazione del caffè per paese di destinazione

Paesi che importano caffè da El Salvador

CONSEJO SALVADOREÑO DEL CAFÉ

Questa istituzione è datata 19 Ottobre 1989 ed è una fondazione statale autonoma.

Gli obiettivi sono:

  • Migliorare la promozione del “Café de El Salvador®” nel commercio nazionale e internazionale.
  • Incoraggiare il consumo interno.
  • Contribuire al programma presidenziale che supporta il comparto.
  • Provvedere a informazioni strategiche sul mercato attraverso report giornalieri su fattori rilevanti che influiscono gli andamenti del prezzo.
  • Contribuire alle decisioni e alla trasparenza nella vendita.
  • Rafforzare i legami per la sostenibilità della crescita nazionale e internazionale dell’elisir d’Arabia.

La mission è quella di formulare una policy riguardante il caffè e altre attività legate all’industria, promuovere una coltivazione sostenibile e competitiva e cercare lo sviluppo socio-economico e ambientale del paese.

La sua vision, d’altro canto, è di guidare le istituzioni nell’offrire gli strumenti necessari per l’espansione del comparto e per l’elevazione del caffè di El Salvador alla più alta posizione nazionale e internazionale (Consejo Salvadoreño del Café, n.d.).

LA SOCIEDAD COOPERATIVA DE CAFETALEROS DE CIUDAD BARRIOS

La nera bevanda fu introdotta nella nazione a metà del 1800 dal Capitano Generale Gerardo Barrios, al tempo Presidente della Repubblica. Egli portò delle piante dalle terre dell’Est e le piantò.

Gerardo Barrios inserì il nero chicco nel comune di Ciudad Barrios (allora noto come Capayguantique) precisamente nella farm Gavidia, proprietà dei Barrios.

Da questa fattoria l’elisir d’Arabia si sparse in tutto il comune, diventando il principale produttore all’interno del paese. Così sotto altri municipi quali Santiago de Marìa e Berlin, crebbe il comparto salvadoregno.

La Sociedad Cooperativa de Cafetaleros de Ciudad Barrios emerse nel 1972 e divenne preste una delle aggregazioni più forti del paese; soltanto la cooperativa La Majada, situata a ovest, riusciva a tenere il passo.

L’associazione esporta ogni anno centinaia di quintali in Europa, col supporto del marchio della Rainforest Alliance, assegnato soltanto alle farm che rispettano gli altissimi standard di produzione (Sociedad Cooperativa de Ciudad Barrios de R.L.. n.d.).

LA BELCO APRE UNA FILIALE A EL SALVADOR

La ragione per la nascita di questa filiale, come hanno dichiarato, è “di avere sempre un piede nei paesi delle origini per 365 giorni all’anno, stare vicino ai produttori ed essere il più precisi possibile nella tracciabilità dei crudi”. La vicinanza con i farmer accorcia la catena caffeicola e li aiuta a concentrarsi ulteriormente sulle fonti di approvvigionamento, ciò che realmente importa loro. In questo modo, i clienti sono più sicuri della qualità dei chicchi poiché c’è qualcuno a contatto diretto con i produttori, mentre questi ultimi si sentono più supportati dall’essere affiancati da membri dello staff Belco.

 

Hanno scelto El Salvador perché permette loro di centralizzare le risorse da tutti i paesi confinanti e di essere a breve distanza da ogni fabbricante centroamericano. Oltre a ciò, affermano anche di avere un forte legame col paese dato che molti membri dello staff provengono da lì.

Tra le altre cose, El Salvador è funzionale per l’analisi del verde dove testano ed esaminano campioni destinati alle esportazioni. È costantemente a disposizione un laboratorio perfettamente equipaggiato, d’aiuto nel garantire che venga commercializzato solamente un caffè gourmet (Belco, 2021).

Bibliografia

Forum del Café, 2012. El Salvador. Retrieved June 29, 2021 from https://www.forumdelcafe.com/

Sociedad Cooperativa de Ciudad Barrios de R.L.. n.d. Retrieved June 29, 2021 from https://cafeciba.com.sv/

Consejo Salvadoreño del Café, n.d. Retrieved June 29, 2021 from http://www.csc.gob.sv/

Belco, 2021. El Salvador, the place to be! Retrieved June 29, 2021 from https://www.belco.fr/green-coffee-article.php?article=500

Pictures used:

  • A panoramic view of the coffee forest in Los Naranjos, El Salvador with the Izalco volcano in the background,
  • EL SALVADOR – CIRCA 1938: A stamp printed in el Salvador shows ship loaded with sacks of coffee, circa 1938
  • Selangor, Malaysia – January 2019 : A bottle of Original Fritz Minges coffee brand display at supermarket shelf – Image
  • Coffee Beds and coffee plantation in Ahuachapan El Salvador
  • Roasted coffee beans on a map of Central America

Picture credits: when not specified, the pictures are from Shutterstock

Testo italiano a cura di Mattia Sambo